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mercoledì 30 novembre 2011

Il tesoro nascosto e il cercatore di perle

"Il Regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo: un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra"
[Matteo 13, 44-46]



Ci sono tre tipi di uomini:
- Il viandante che procede per la sua strada. Procede nel suo viaggio vedendo la sua via come l'unico mondo possibile, ma ogni tanto si ferma e scruta e ammira. Se però lungo il suo viaggio incontra qualcosa che gli permette di cambiare la sua visione del mondo e di elevarsi, come il tesoro nascosto nel campo, lo coglie e cambia la sua esistenza.
- Il cercatore. Cerca nella vita molto più delle apparenze e cerca quel "tesoro" come il mercante in cerca di perle preziose.
- Il viaggiatore stolto. Procede senza riflettere sul suo viaggio, non cerca perle preziose, e non nota il tesoro nascosto nel campo. 

La Kabbalah come guida

 "La Kabbalah è una guida sicura alla comprensione tanto dell'Universo, quanto del proprio Sè. L'Uomo è un universo in miniatura, che riassume in sè le diverse componenti di quel macrocosmo in rapporto al quale è microcosmo. Nell'Albero della Vita troviamo al contempo la mappa simbolica sia dell'Universo nei suoi aspetti macroscopici che della sua copia su scala ridotta, l'Uomo. La Tragedia dell'Uomo civilizzato è quella di essere stato " diseredato " della consapevolezza degli istinti che gli sono propri. La Kabbalah può aiutarlo a conseguire la comprensione e l'intendimento necessari per ricongiungersi alle fonti originarie, sicchè, invece di essere in balia di forze delle quali ignora la natura, egli possa imbrigliare per usarlo coscientemente quello stesso potere che guida il piccione viaggiatore, insegna al castoro a costruire una diga e costringe i pianeti nelle orbite prescritte."


I. Regardie

martedì 29 novembre 2011

COSA NON E' LA MASSONERIA

Da sempre mi interesso di esoterismo, come ritengo faccia qualunque uomo pensante, con periodi di fervore ed altri di “maturazione”. Forse il primo libro che ho letto su tale argomento fu “Akhenaton. La religione del sole” che l’autore Bent Parodi regalò a mio padre nel 1982 (avevo 8 anni) e che mio padre (completamente disinteressato a qualunque aspetto esoterico-spirituale) diede a me pensando si trattasse di un racconto sui faraoni.
L'esoterismo è ricerca interiore di principi universali; è una ricerca personale, intima, difficilmente condivisibile con altri, salvo trovare con questi una profonda "fratellanza" spirituale e morale.
La massoneria predica queste cose, Ma le attua? Secondo l'esperienza di chi scrive questo blog la risposta è NO!
Certo molti massoni liquideranno queste poche righe dicendo : 
" E tu che ne sai!? Non sei mai stato massone, non sei mai entrato nei nostri templi, non puoi capire, sei un profano!"
E' proprio per tali risposte che ritengo che la massoneria non sia una via valida, almeno per me, e che sia tutto tranne che ciò che millanta di essere: una Società Iniziatica. Per essere una Società iniziatica il requisito principale è che sia composta, perlomeno in maggioranza, da Iniziati, la stragrande maggioranza dei massoni che ho conosciuto (certo non li conosco tutti, ma ne conosco molti), sono ben lontani da ciò che ritengo un Iniziato. La risposta di cui sopra per i pochi che "hanno orecchie" non ha bisogno di ulteriori commenti.
Neanche regge la scusa dell'Iniziato che è tale solo dentro il tempio. Un Iniziato è riconoscibile ("da chi ha orecchie") in qualunque occasione anche profana. 
Vediamo allora cosa non va nella realtà del sistema (o metodo) massonico.
Partiamo da cosa ci si aspetta che sia la massoneria:
“Una società iniziatica di uomini LIBERI e di BUONI COSTUMI finalizzata alla ricerca per la CRESCITA SPIRITUALE dell’Uomo attraverso la comprensione conscia ed inconscia dei Simboli e dei Rituali che essa ha tramandato.”
Ovviamente nessuno può pretendere che siano TUTTI persone a modo … l’uomo pecca per definizione … la perfezione non è umana ma per dirsi Iniziatica si dovrebbe quanto meno poter riscontrare una “prevalenza” dell’aspetto di ricerca spirituale sui metalli.
Dei sedicenti UOMI LIBERI si presuppone che mettano la libertà di conoscenza al primo posto e non usino la gerarchia per lasciare giù chi è ai gradini più bassi della piramide al fine di mantenere il “potere” (di cosa poi ancora non l’ho capito, sembra un po il tipo di potere dell'Anello della saga di Tolkien)
Ci si aspetta anche che una tale società, sedicente Iniziatica, riconosca titoli e orpelli solo come simbolo di una reale crescita del livello iniziatico e non per altre finalità come il proselitismo o la “politica massonica”.
Ci si aspetta che il modello di fratellanza sia quello del tanto decantato, ma poco praticato, melograno e non quello di Caino.
Ci si aspetta (e qui so di peccare di elitarismo intellettuale) che il livello di conoscenza delle dottrine esoteriche sia tutt'altro di quello ridicolo di molti alti gradi della massoneria e che occorra un livello minimo di cultura esoterica, che poi a seconda della “conoscenza” (pratica e non solo teorica) possa fare progredire  nei ranghi non “per anzianità” ma per merito (parola dal significato ignorato non solo in massoneria).
Tutto ciò difficilmente potrà essere riscontrato in massoneria … anzi è molto probabile che chi si approcci con spirito puro a questa associazione troverà esattamente l’opposto (salvo poche eccezioni a conferma della regola).
Ho conosciuto persone che avevano un livello iniziatico tale da potere essere veramente considerate da me "Maestri" lasciare deluse l’organizzazione o mettersi in disparte in uno stato di rassegnazione.
E' alla luce della mia esperienza e di ciò che grazie a diversi incontri personali ho potuto osservare di questo mondo “segreto”, che poi tanto segreto non è, che posso azzardare alcuni miei personali giudizi su cosa secondo me non va in questa organizzazione (giudizi nel senso proprio di un uomo del Dubbio quale con i miei limiti penso comunque di essere). 
Riassumendo:
  • Non è vero che il massone è un uomo libero. Il massone appartiene a quella che loro stessi chiamano una “obbedienza” e pertanto è chiamato a stare “all'ordine” anche se colui che sta sopra di lui nella piramide è un perfetto idiota il cui effettivo livello iniziatico è vicino a quello di un somaro. In teoria l’obbedienza è dovuta solo “se non in contrasto con la propria coscienza” ma in pratica non è cosi e chi non obbedisce viene mobbizzato fino ad arrivare a mettersi in sonno (o se non ubbidisce prima di entrare si becca le palle nere).
  •  La massoneria è una “democratura”. Il Maestro Venerabile non è lì per meriti esoterici ma viene eletto. La politica massonica fa si che chi ambisce a cariche faccia entrare persone a lui fedeli in modo da avere voti nel prossimo futuro. A livello dei Gran Maestri diventa una questione di politica e di affari. Nelle società iniziatiche tradizionali invece il Maestro era tale perché in grado di radunare discepoli che lo riconoscevano naturalmente come tale e lo era a vita. La meritocrazia non trova posto nel Tempio. La piramide si sale per motivi che poco hanno di spirituale. 
  •  La quasi totalità dei massoni è dogmatica. Non è vero che la massoneria è adogmatica, ha solo dogmi diversi rispetto a quelli delle varie chiese. Il primo dogma è quello dell’iniziazione. I massoni pensano che sia “iniziato” solo chi è stato oggetto del loro rituale di iniziazione . Questo a mio avviso non è vero. Iniziato è chi inizia a percorrere un cammino che lo porta a vedere oltre gli schemi mentali predefiniti, non importa come sia arrivato a ciò l’importante è che ci sia arrivato. Il rituale con i suoi simboli PUO’ essere un mezzo per ottenere l’iniziazione ma non è condizione né necessaria né sufficiente ad ottenerla. Grandi scienziati come ad esempio quelli del gruppo della cosiddetta “Gnosi di Princeton” pur rifiutando qualsiasi tipo di iniziazione rituale sono iniziati di livello sicuramente superiore a quello della stragrande maggioranza degli alti gradi della massoneria … ma i massoni per “dogma” non li considerano tali mentre considerano iniziati i loro “fratelli” che hanno subito passivamente il rituale pur non capendone nulla. Sine ecclesia nulla salus … è un dogma comune a massoneria e chiesa cattolica. La massoneria è dogmatica anche perchè propone un “metodo”, tramite i suoi rituali. Da ciò emerge un dogmatismo di tipo riduzionista che poco ha di esoterico e molto di essoterico. La conoscenza iniziatica viene dalla Gnosi e non esiste un metodo valido per tutti per ottenerla. L’essere umano è troppo complesso per potere ridurre ad un metodo la conoscenza di se stesso. 
  •  In massoneria manca il fondamento della trasmissione iniziatica. La trasmissione iniziatica secondo le dottrine tradizionali avviene da Maestro a Discepolo, intendendosi per Maestro colui che essendo un iniziato ha qualcosa di spirituale da trasmettere al Discepolo. Ma per quanto detto sopra…quanti MV sono iniziati? Pochi … il MV è eletto e non per meriti iniziatici nella stragrande maggioranza dei casi. La risposta di alcuni che è l’”Istituzione” a trasmettere l’iniziazione e non il Maestro è un “dogma” del tutto simile a quello della chiesa cattolica con i suoi sacerdoti. 
  •  La “segretezza” è una scusa per agire nell'ombra.  Oggi la segretezza è detta “riservatezza” ma il concetto non cambia di molto. Aveva un senso in tempi di persecuzione inquisitoria della chiesa; oggi è solo un modo per nascondere l’ignoranza di alcuni e per stare nell'ombra da parte di alcuni Maestri che pensano (perdonatemi la battuta) che l’ermetismo sia un modo di sigillare i box doccia! Se un apprendista si azzarda a parlare di Acacia viene ripreso dai “maestri” e richiamato "all'ordine” perché solo i maestri “conoscono l’acacia”… roba da fare rabbrividire anche l’Opus Dei! (altra organizzazione che sta al cristianesimo più o meno come la massoneria sta all'esoterismo, e che infatti con la massoneria ha rapporti molto stretti ai "vertici").  Inoltre tale “riservatezza-segretezza” attrae chi per sua indole delinquenziale preferisce nascondere le sue amicizie e connessioni per potere fare affari più o meno legali lontano da occhi indiscreti. 
  • La massoneria ha inventato la pubblicità ingannevole. Le teorie del NWO & Co. Dipingono la massoneria come una setta che, seppur malvagia, è costituita da personaggi di alto livello e di grande potenza … nulla di più lontano dalla realtà. Poco male se non fosse che in tal modo attira i creduloni malintenzionati, aumentando le capitazioni ma facendola allontanare da ciò che dovrebbero essere i veri scopi di una società iniziatica. 
  •  Una società iniziatica si dovrebbe occupare seriamente di esoterismo. La maggior parte dei massoni che ho conosciuto non ne conosce invece nemmeno l’abc. La stragrande maggioranza dei massoni pensa che conoscere la definizione enciclopedica di un simbolo voglia dire averlo conosciuto (ammesso che conoscano tale definizione enciclopedica … cosa che spesso non avviene)
  •  L’organizzazione massonica porta spesso alla “contro-iniziazione”. Cioè ad un’iniziazione al contrario, che peggiora l’uomo anziché elevarlo. Lotte fratricide per il grembiulino o il posto di primo sorvegliante, MV, Presidente dei MV … GM. Tutto ciò spinge chi entra nei perversi meccanismi della “politica massonica” verso la materialità, il metallo, il potere sugli altri, l’avidità, il complotto. In questo gli alti gradi della massoneria sono veramente maestri … maestri di contro-iniziazione però! 
  • Una società iniziatica dovrebbe essere composta da iniziati. Se non totalmente almeno in prevalenza … cosi per le ragioni di cui sopra non è il caso della massoneria. 
 Detto ciò cosa rimane di esoterico ed iniziatico in massoneria. Come diceva il grande iniziato “non massone” Julius Evola la massoneria ha il merito di avere tramandato un sincresi di simboli derivanti da antiche dottrine, peccato che solo pochi massoni sanno comprendere questi simboli.
Peccato … la massoneria sarebbe una cosa bella se fosse ciò che millanta di essere. Forse una cosa troppo bella per potere esistere nel vuoto di valore della società attuale. Comunque il cammino resta personale e i veri Maestri si trovano quando meno ci si aspetta di trovarli e da loro e non da un club bisogna avere l’umiltà di imparare.
Dixit.
Un Uomo in cammino.

domenica 27 novembre 2011

Cambiamento e stabilità dell'equilibrio




Evolvere è cambiare cercando sempre nuovi equilibri. Per saper cambiare bisogna avere la capacità dinamica di trovare sempre un equilibrio stabile nel mutamento... è questa la cosa più difficile!

di Gandolfo Dominici
 

sabato 26 novembre 2011

L'Uomo, la politica, la conoscenza e la libertà

Stralcio del dialogo tra lo Stratega ed un anziano ufficiale (Luigi Pruneti - Memeorie di Atlantide - Le Lettere , 2005 , pp. 67-68)

[...] L'anziano soldato s'interruppe, poi ricominciò, quasi parlando a se stesso:
- Strano essere è l'uomo, spesso accetta la miseria e il dolore in cambio di un niente. Cosa è, infatti, questo bene che difendono con le unghie e coi denti se non il rifiutare un diverso padrone? Sono forse le nostre leggi più ingiuste delle loro e quale differenza vi è nel mutare esattore? Perchè proteggere l'altrui privilegio? Che cambia per l'allevatore ramingo attanagliato dalla fame, per l'agricoltore piagato dalla fatica?
L'altro [lo Stratega] corrugò la fronten dicendo:
- Importante è il credere, non l'essere, e ovunque è così. E' forse più libero il nostro popolo di quanto non lo fosse questo? I bifolchi si rompono la schiena da mane a sera per vivere un'esistenza stentata e si pensano liberi. Si prostrano e si umiliano ma, quando si recano in Assemblea generale per leggere i magistrati, sciorinano orgoglio e coraggio. Illusi! Blandizie e false promesse li domano, ascoltano rapiti le parole dell'abile incantatore e tornano ai loro tuguri convinti di aver scelto, senza vedere i fili che guidano ogni loro atto. Se, invece, trovano chi con onestà espone progetti fattibili, lo guardano con malcelato sospetto per poi negargli ogni appoggio. Garantisci, rassicura, vantati e sarai rispettato e onorato. Regala il sogno, nascondi il vero e la turba ti seguirà come il gregge il pastore.
- Ciò che dici 
Soggiunse l'altro.
- è vero, purtroppo. Ho visto mediocri ciurmatori, abili solo nei banchetti, infiammare le folle. Più erano modesti, scontati, banali, più ricevevano plausi, quasi che il volgo apprezzasse quel niente che gli stava davanti, sentendolo proprio... Ordunque, solo chi è in alto sceglie ed è, pertanto, libero.
Lo Stratega sembrò riflettere un attimo, poi rispose:
- Non credere... anche chi detiene il comando è un servo, giacché è prigioniero dell'apparenza. il dovere di essere gradito ed amato si rivela un tiranno implacabile. Il sembrare ciò che gli altri desiderano ti costringe in una cella angusta; è l'immagine che conta, non l'essenza e al simulacro devi restar fedele. Alla fine ti immedesimi talmente nel ruolo da smarrire la realtà. Vivi in un mondo fittizio di cui sei schiavo senza saperlo; la tua dimora è un antro di miraggi e di ombre che stolti e adulatori rendono ai tuoi ciechi occhi ancor più saldo e convincente.
[...]

Poi all'improvviso l'anziano riprese:
- Dobbiamo concludere che la libertà non ci appartiene. forse solo la fiera solitaria la possiede. Caccia nelle selve, seguendo la propria natura, e quando le forze l'abbandonano, senza compromessi, muore. L'uomo, che nel numero vede la valenza, smarrisce se stesso e si pasce di illusioni e di servaggio.
Rispose lo Stratega:
- Libero è solo colui che conosce. Come può, infatti, scegliere e decidere chi non sa? Se realtà ed apparenza, menzogna e verità, leggenda e storia sono per lui identici, come potrà separare il frutto dalla foglia? Come riuscirà a distinguere la parola del saggio da quella dell'imbonitore? La verità è, però, una bacca celata nel folto di un roveto. Per spiccarla dal ramo dal ramo bisogna volerla con forza, cercarla in boschi fitti e solitari, tentare vie diverse, soffrire per spire e rovi. Quanto è più facile acquistare drupe variopinte da un sorridente mercante! Perché aggirarsi in lande sconosciute, solo e fra il sospetto dei più, quando puoi avere il rassicurante abbraccio della folla e nasconderti nell'opinione comunemente accettata? Confondersi con gli altri avventori ed insieme, nel gruppo, illudersi che la polpa sia nutriente e sapida, questa è la generale aspirazione.
Si fermò un attimo, quindi concluse veemente:
- Sappi che conoscenza e libertà sono una lega compatta alla quale molti dicono di aspirare, ma che pochi, in realtà, desiderano e, quando si pongono sulla sua via e la vedono erta, subito l'abbandonano preferendo la catena dell'ignoranza e il giogo della menzogna

domenica 20 novembre 2011

La Cattedrale della Scienza


Le teorie sono opere d'arte, però criticabili oggettivamente e questo fatto rende possibile progredire, progredire in senso oggettivo; tutti diamo il nostro contributo all'edificio della conoscenza oggettiva, come artigiani che costruiscono una cattedrale e tutto questo fa parte della grande avventura della vita.
KARL POPPER

giovedì 17 novembre 2011

L'Uomo tra due infiniti



Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? 
Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla, un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. 
Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito.
Che cosa farà allora, se non scorgere qualche apparenza di ciò che è intermedio tra le cose, in un eterna disperazione di poter conoscere il loro principio e la loro fine? 
Tutte le cose sono uscite dal nulla e sono portate verso l'infinito.

BLAISE PASCAL

venerdì 4 novembre 2011

IL CERVELLO EMULATORE DI REALTÀ

Il cervello emulatore di realtà
Il nostro cervello emulatore formula dunque una serie di ipotesi.
Ma non si limita a simulare la realtà, bensì emula un mondo possibile. Suppone per esempio che gli oggetti siano rigidi o trasforma il mondo percepito per renderlo il più simmetrico possibile, a costo di provocare deformazioni (percettive) della realtà fisica. Il cervello fenomenico ha le proprie leggi di interpretazione. Shepard ipotizzava che la percezione fosse un’allucinazione guidata all’esterno. Secondo questo autore, l’immagine mentale e alcune forme di pensiero non sono altro che percezioni simulate interiormente, a livelli di simulazione sempre più astratti.
Il fisico Koenderink si é dedicato allo studio della percezione umana ed è stato tra i primi a ipotizzare che il cervello non elabori le informazioni visive o tattili secondo una geometria euclidea; a suo parere un cervello normale produce allucinazioni: la percezione non è una rappresentazione di un mondo che esisterebbe indipendentemente da noi.
Koenderink scrive:
“Le percezioni non sono nel cervello, né nel mondo, sono nell’esperienza”.
Ecco il motivo per cui le differenze interindividuali sono così accentuate: 
“Le variazioni in funzione dell’osservatore sono considerevoli. Trovo variazioni nella valutazione di profondità di cinque volte in diversi soggetti. Allo stesso modo rilevo differenze d’attitudine nel piano frontoparallelo anche di settanta volte,  uno scarto enorme, che non viene percepito dai soggetti quando commentano l’immagine”.
Queste differenze considerevoli sono legate al fatto che noi cerchiamo di semplificare selezionando ciò che é pertinente per noi nel mondo sensibile in ogni momento, ma anche al fatto che emuliamo una serie di mondi sensibili.
Queste idee sono antiche. Lo scienziato Ernst Mach comincia così il suo trattato di meccanica, pubblicato nel 1883:
“Il più diretto e, in qualche modo, il più importante dei problemi che la nostra conoscenza cosciente della natura dovrebbe permetterci di risolvere è l’anticipazione di avvenimenti futuri in modo che possiamo sistemare i nostri affari presenti in accordo con tali anticipazioni […] e che possiamo trarre previsioni per il futuro […] Formiamo immagini e simboli di oggetti esterni; la forma che diamo loro é tale che le conseguenze necessarie delle immagini nel pensiero sono sempre le immagini delle conseguenze necessarie nella natura delle cose che abbiamo rappresentato. Perchè questa esigenza sia soddisfatta, deve esistere una certa conformità tra la natura e i nostri pensieri”.
Il nostro cervello é decisamente un emulatore di realtà. Un aspetto fondamentale della semplessità è questa attività creativa del cervello, che risolve la complessità del mondo esterno producendo percezioni compatibili con le intenzioni riguardo il futuro, la memoria del passato e le leggi del mondo esterno che ha interiorizzato.
Crea, in fondo, un vero e proprio Umwelt. Che ovviamente ha un prezzo: l’errore.

Alain Berthoz – La Semplessità – Codice – 2011 – pp.56-57

giovedì 3 novembre 2011

Il Mattino dei Maghi

"Bisogna palpare, esaminare i frutti-trappola, poi ritirarsi con destrezza.Soddisfatta una certa curiosità, conviene riportare agilmente l'attenzione sul mondo in cui siamo, riconquistare la nostra libertà e la nostra lucidità, riprendere il nostro cammino sulla terra degli uomini alla quale apparteniamo.Ciò che importa è vedere in quale misura lo svolgimento essenziale del pensiero detto tradizionale s'incontra con il movimento del pensiero contemporaneo. La fisica, la biologia, le matematiche, nei loro punti estremi, confermano oggi certi dati dell'esoterismo, s'incontrano con certe visioni del cosmo, dei rapporti dell'energia e della materia, che sono visioni ancestrali.Le scienze di oggi, se ci accostiamo a esse senza conformismo scientifico, dialogano con gli antichi maghi, alchimisti, taumaturghi.
Si sta svolgendo sotto i nostri occhi una rivoluzione, e si tratta di un nuovo insperato connubio della ragione, al vertice delle sue conquiste, con l'intuizione spirituale.
Per gli osservatori veramente attenti, i problemi che si pongono all'intelligenza contemporanea non sono più problemi di progresso. Già da alcuni anni la nozione di progresso è morta. Sono problemi di cambiamento di stato, problemi di trasmutazione.
In questo senso, gli uomini chini sulla realtà dell'esperienza interiore procedono nel senso dell'avvenire e danno concretamente la mano agli scienziati di avanguardia che preparano l'avvento di un mondo che non ha nulla in comune con il mondo di pesante transizione in cui viviamo ancora per alcune ore"
Louis Pauwels - Il Mattino dei Maghi - p. 27

mercoledì 2 novembre 2011

Elogio dell'ombra (...verso il centro)


Dal Sud, dall'Est, dall'Ovest, dal Nord,
convergono i cammini che mi hanno portato 
nel mio segreto centro.
Quei cammini furono echi e passi,
donne, uomini, agonie, resurrezioni,
giorni e notti,
dormiveglia e sogni,
Ogni infimo istante dello ieri
e di tutti gli ieri del mondo,
la ferma spada del danese e la luna del persiano,
gli atti dei morti, il condiviso amore, le parole,
Emerson e la neve e tante cose.
Adesso posso dimenticarle. Arrivo al mio centro,
alla mia algebra, alla mia chiave,
al mio specchio.
Presto saprò chi sono.

da J.l. Borges - Elogio dell'ombra.