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sabato 29 novembre 2014

L'UOMO DIFFERENZIATO NON È ADEPTO

E' credibile oggi la trasmissione di una qualunque forma di iniziazione da parte di guru, o gruppi organizzati  ai propri adepti?
Questo tema già nello scorso secolo fu oggetto di discussione tra Renè Guènon, fautore del tentativo di ripristino  della catena iniziatica, e Julius Evola che riteneva vano ogni sforzo in tal senso. 

Sposando l'idea di Evola ritengo che la ricostruzione della catena iniziatica nell'attuale era della modernità positivista e illuministica sia impossibile. La catena si è spezzata e la fucina non ha la giusta temperatura per forgiarne una nuova. 

Né tanto meno il conformismo richiesto all'adepto, aspirante iniziato, è compatibile con la libertà del vero iniziato che nel positivismo dilagante non può che essere un "uomo differenziato".

L'uomo differenziato guarda alla qualità e non alla quantità,  egli rifugge dalla massa e dal conformarsi.  
Anche quando egli convive con la massa lo fa con finalità vere e diverse, lo fa per "cavalcare la tigre".

L’uomo differenziato,  diversamente dall'adepto, combatte contro il conformismo omologante, contro la mediocrità spirituale e morale. Mentre per l'adepto l'appartenenza è il fine, per l'uomo differenziato l'appartenenza è una gabbia che lo ostacola nel suo cammino verso la sua missione. 

L’uomo differenziato trova dentro di se la forza per stare "in piedi tra le rovine" della società moderna, non ha bisogno di  guru, di pastori di greggi; egli ha la forza di uscire dal gruppo e seguire la sua via interiore.. "in piedi" mentre gli altri giacciono.

L’uomo differenziato segue il suo cammino iniziatico anche da solo, è anticonformista e guerriero. Si muove nel mondo "cavalcando la tigre" per non essere sbranato da questa ma con il fine di aspettare che si stanchi e ucciderla al momento giusto. Lungo il suo cammino iniziatico l’uomo differenziato, si mette consapevolmente in gioco per ottenere il suo scopo che non è "mondano" , ma spirituale . 

Percorrendo la via iniziatica l’uomo differenziato conosce se stesso e lo spirito universale che in egli alberga.  Eroicamente egli si impegna  per costruire una realtà diversa anche nel mondo che solo in apparenza dietro al "velo di Maya"  appare esteriore e duale. 
All'adepto la presunta via iniziatica rimane nascosta poiché essa viene "ri-velata" da altri ; diversamente  l'uomo differenziato , invece, basandosi su quanto egli "s-vela" in se stesso porta la trasformazione iniziatica a compimento.  

Di Gandolfo Dominici