"[...] Tutto questo se non vogliamo tradire, in questo nostro secondo Risorgimento dell'anima nazionale, quella che è stata sempre la naturale missione e la naturale funzione dell'Italia, di essere l'iniziatrice di tutti i grandi movimenti di cultura dell'umanità.
Per il bene nostro e di tutti, è infatti da tener sempre presente che solo se si riduce la scienza a una tecnica, solo se si abbandonano i veri fini della scienza (conoscenza razionale della realtà), sostituendo questi fini con i "mezzi" occasionali di una certa epoca (metodo, tecnica) elevati a fine ultimo da ricercatori miopi, si può nella scienza mettere da parte l'idea di Dio; altrimenti Dio è naturalmente al centro della scienza, essendone il motore e il fine, come è provato dagli stessi grandi scienziati di tutte le epoche, da Galilei e Newton a Planck e a Picard, da Linneo a Darwin e a Pasteur, nonostante le opposte opinioni dei più meschini loro seguaci".
Luigi Fantappiè - Il problema di Dio e la scienza moderna - 1947- Conferenze scelte - Di renzo Editore - pag. 33