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domenica 23 agosto 2015

Il Riccio e la Volpe


“La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande”
 Archiloco, frammento 201, in M. L. West, Iambi et Elegi Graeci, Oxford, 1971

[...] Gli studiosi non si sono trovati d’accordo sulla esatta interpretazione di queste
parole oscure di Archiloco, le quali possono anche semplicemente significare che la volpe con tutta
la sua astuzia, è sconfitta dall'unica difesa di cui il riccio dispone.
 Ma il verso può essere assunto, in senso figurato, a indicare una delle più profonde
differenze che, addirittura, dividono gli esseri umani.
 Esiste infatti un grande divario tra coloro, da una parte, che riferiscono tutto a una
visione centrale, a un sistema più o meno coerente o articolato, con regole che li
guidano a capire, a pensare, a sentire - un principio ispiratore, unico e universale, il
solo che può dare significato a tutto ciò che essi sono e dicono -, e coloro, dall'altra
parte, che perseguono molti fini, spesso disgiunti e contraddittori, magari collegati
soltanto genericamente, non unificati.
 Le persone di questa seconda categoria (volpe) conducono esistenze, compiono
azioni e coltivano idee che sono centrifughe piuttosto che centripete, e il loro pensiero
è disperso o diffuso perché si muove su molti piani, coglie l’essenza di una vasta
varietà di esperienze, senza cercare di inserirli in una visione unitaria, immutabile,
onnicomprensiva, [...]

Isaiah Berlin, La volpe e il riccio, Adelphi, Milano, 2000, pag. 71 e seguenti