Visualizzazioni totali

domenica 30 ottobre 2011

LA LAUREA PEZZO DI CARTA CHE GARANTISCE LA MISERIA

Come è ormai evidente a chiunque abbia a che fare con il mondo del lavoro e come confermano le statistiche di una ricerca europea della European Foundation for Improvement of Living and Working Conditions intitolata "Shifts in the job structure in Europe during the Great Recession", la laurea ostacola il collocamento nel mondo del lavoro, almeno in Italia.
In Italia il lavoro che più è cresciuto è stato quello di collaboratrice domestica. La perdita di posti di lavoro in Italia è dovuta principalmente ai tagli nella pubblica amministrazione e nell'istruzione.
L'Italia è anche l'unico stato membro in cui tutti i posti di lavoro "professionali" sono in declino. A livello cumulato questa perdita di posti di lavoro ammonta a circa 500.000 posti - equivalente alla perdita netta del mercato del lavoro italiano nel biennio.
Ciò configura una sentiero distinto rispetto a quello degli altri Stati Membri, dove le perdite di posti di lavoro si sono concentrate ai livelli più bassi di occupazione e salari.

E' chiaro dunque che la laurea oggi non serve a nulla, anzi è qualcosa che fa perdere tempo.
Il laureato si trova a 21-28 anni con un pezzo di carta che attesta conoscenze che sono considerate assolutamente inuitili dal mondo del lavoro, che cerca invece manodopera a bassa qualifica e non sa cosa farsene della conoscenza dei cosiddetti "knowledge workers".
I giovani neolaureati si trovano di fronte all'evidenza: che per il poco di conoscenza richiesta nell'economia attuale, per un posto che richiede conoscenza ci sono centinaia di candidati e che data la sovrabbondanza di offerta quell'ambito posto è sottopagato.
Con la crisi poi i dati statistici (oltre che l'esperienza diretta penso di chiunque abbia a che fare con il mondo del lavoro e le imprese) dimostrano che la situazione per i "knowledge workers" è ulteriormente peggiorata con tassi di disoccupazione e di licenziamento in crescita se paragonati a quelli dei lavoratori dequalificati...
Quando sono in commissione di laurea ai neolaureati si usa ancora fare i complimenti ... in realtà e in tutta sincerità io sento di volere fare loro le condoglianze...
Non capisco per cosa dovrebbero essere i complimenti dato lo scenario disastroso in cui si troveranno a partire dal giorno dopo.
Chi studia lo faccia per amore di conoscenza, con o senza l'università. Il pezzo di carta non serve a chi ama la conoscenza e non serve a trovare lavoro.
di Gandolfo Dominici