La logica fuzzy (o sfocata) deriva dagli studi di Lofti Zahed (1965) ed è stata oggetto di un accurato lavoro di modellizzazione da parte Bart Kosko (1993, 2000).
La logica fuzzy mette in discussione e modifica il concetto di logica binaria o più comunemente logica, secondo il quale i predicati possono assumere solamente due stati vero e falso. Questa logica è alla base del funzionamento dei calcolatori ma chiunque può valutare quanto possa essere imprecisa e non aderente alla realtà che vanta molteplici sfaccettature non considerate o meglio approssimate con questa lettura. Nel mondo reale tutto è questione di misura, non esiste solo il bianco o il nero, ci sono anche le sfumature. La scienza invece tratta questi chiaroscuri come se fossero bianchi o neri. La dottrina fuzzy ha in certa misura origini filosofiche e forse è per questo motivo che è maggiormente sviluppata ed utilizzata in giappone che nel mondo occidentale.
Il ragionamento fuzzy ha a che fare con l’approssimazione e non è fisso e preciso, includendo concetti come quello di “verità parziale” in cui il “valore” della verità è inscritto in un intervallo che va dal “completamente vero”al “completamente falso”.
La logica fuzzy, inoltre, è particolarmente utile a cogliere la realtà multi-livello delle interazioni dei sistemi sociali, perché sostituisce anche il concetto di “appartenenza” di un elemento ad un insieme con quello di “grado di appartenenza”, in cui un elemento può appartenere o non appartenere ad un insieme con diversi livelli di “sfumatura”. Ciò costituisce una rivoluzione concettuale in forte contrasto con la logica convenzionale, dove tutto è binario: si o no, vero o falso, bianco o nero; nella logica fuzzy tutto è invece grigio, con varie tonalità.
Tutto intorno a noi è in mutamento, le cose cambiano la loro identità cambia. L'universo si sviluppa come un fiume che scorre. Possiamo identificare ogni cosa con un'etichetta il più precisa possibile, malgrado i nostri sforzi queste diverranno imprecise mentre le cose cambiano. Si pensi all'ornitorinco e a come abbia creato un paradosso per gli etologi non trovando alcuna classificazione esatta tra quelle fino ad allora conosciute (è un mammifero? un uccello? un oviparo?...).
La "precisione" scientifica non è altro in realtà che una approssimazione di quei contorni sfumati delle cose che non possono essere spiegati dai ì predicati della logica classica. Dunque, la scienza ha contribuito a creare un mondo apparentemente preciso e regolato, ma che in realtà è una mera costruzione mentale che per "semplificare" ha approssimato o trascurato alcuni concetti.
L'errata convinzione che le cose possano essere solo "zero" o "uno" muove fin dall'antichità, dalla logica binaria di Aristotele che si riduce ad asserire A o Non-A.
Heisenberg dimostrò come non tutti gli enunciati della fisica siano necessariamente veri o falsi. Bertrand Russell scopri il paradosso del mentitore di creta: Un cretese afferma che tutti i cretesi mentono, egli mente? Solo con la logica fuzzy si può uscire dal paradosso.
Anche Einstein aveva tratto le sue considerazioni sul chiaroscuro della logica fuzzy:
"Nella misura in cui le leggi della matematica si riferiscono alla realtà non sono certe. E nella misura in cui sono certe, non si riferiscono alla realtà".Bart Kosko chiamò tutto questo "il problema della non-corrispondenza": il problema è in chiaroscuro ma la scienza contempla solo il bianco o il nero assoluti. Essa si esprime in termini di zero o uno ma la verità sta nel mezzo.
La scienza descrive il mondo attraverso degli enunciati che non sono totalmente veri o totalmente falsi, non sono bivalenti ma polivalenti, la loro verità è nella via di mezzo, nel chiaroscuro "sfuocato" o fuzzy. Le convinzioni scientifiche possono essere fatte crollare da una nuova esperienza, una nuova misurazione, un nuovo punto di vista.
Le leggi della scienza non sono dunque "leggi assolute" o meglio, non lo sono nell'accezione di leggi logiche come 1+1=2. Queste leggi fissano semplicemente le osservazioni eseguite in tempi vicini nell'angolo di universo a noi conosciuto.
Le leggi della scienza sono "leggi del dubbio".
di Gandolfo Dominici
Riferimenti:
- Kosko, B. (1993). Fuzzy thinking: the new science of fuzzy logic. Hyperion
- Kosko B. (2000). Heaven in a Chip: Fuzzy Visions of Society and Science in the Digital Age. Three Rivers Press.
- Licata I. (2008). La logica aperta della mente. Codice Edizioni.
- Zadeh, L. (1965). “Fuzzy sets”. Information and Control, 8: 338–353.
- http://www.ce.unipr.it/people/bianchi/Research/ProgettoFuzzy/home.html