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lunedì 27 giugno 2011

Il concetto di emergenza e la negazione della realtà

Il concetto di emergenza, ben noto ai filosofi, e per lungo tempo più usato dagli scienziati: “Emerge, quindi è”. Oggi sembra essere invece comune modo di pensare di molti scienziati la negazione di questo principio.
Il fisico olandese Erik Verlinde, in un recente articolo citato più volte da stampa e media, basandosi sulla nozione di non esistenza dell’emergente asserisce che la gravità non esiste, è solo un’illusione.

Lo stesso approccio, di negazione dell’emergente, può essere adottato per  qualsivoglia grandezza od oggetto fisico che si ipotizzi emergente da qualcosa di più fondamentale.
Per esempio, il monitor che ho dinanzi non esisterebbe, sarebbe una pura illusione: esso, infatti, è in realtà composto da particelle, onde spazio vuoto ed energia, mentre ciò che vedo a occhio nudo sono soltanto le sue proprietà  
Seguendo questo approccio tutto ciò che con cui interagiamo e che concepiamo come entità nella vita di tutti i giorni  non esiste. Esiste solo ciò che è realmente sostanziale, il livello del sostanziale “non-emergente”.
Affermare che la gravità non esiste perché emerge  equivale a sostenere che tutto ciò che emerge da uno strato più fondamentale non esiste.

Ma cosa è veramente fondamentale?
Se anche potessimo essere certi di aver trovato la “teoria ultima”, in grado di descrivere in maniera inequivocabile la realtà fisica, potremmo assegnare la patente di “esistenza” ad un numero ridotto di entità che non sono quelle con cui ci confrontiamo nel nostro vissuto?
Forse occorre invece capire che emergenza ed esistenza sono due ordini di natura differente.
Un oggetto che è emergente rispetto a un determinato livello è “nuovo”, e non è deducibile o prevedibile a partire dal livello più fine. L’acqua, ad esempio, è liquida a un dato livello di definizione fisica, ma non lo é ad un livello più fine, in cui si devono considerare le molecole che la compongono. Dunque la proprietà di “liquido” e emergente rispetto al livello molecolare di definizione; ma non sarebbe produttivo per la scienza negare l’esistenza dello stato liquido per questo motivo.
La nozione di emergenza è indispensabile per la scienza. Considerare l’emergenza rende possibile lo studio di fenomeni ai quali bisogna riconoscere una specifica identità e quindi una consistenza di tipo ontologico. I vari livelli di emergenza, pur appartenendo alla medesima realtà fisica, devono essere considerati e studiati in maniera relativamente indipendente, essendo governati da principi regolativi di natura differente pur considerando le interazioni causali tra i vari livelli.
Ciò che noi percepiamo, è  emergente, ma non per questo va ignorato perché “inesistente”.
L’atteggiamento “riduzionistico” volto a negare l’emergente di fatto limiterebbe il campo di applicazione della scienza.
L’irriducibilità è alla base anche dei campi delle diverse branche della scienza, per cui  ad esempio la biologia non può essere ridotta alla chimica e questa non può essere ridotta alla fisica. Sicuramente esistono meccanismi importanti di causalità tra i vari campi della scienza, ma ciò non toglie validità conoscitiva agli studi del campo scientifico emergente rispetto a quello più fine. Insomma anche nella conoscenza l'insieme è spesso maggiore della somma delle parti.
Sembrano dunque esserci diverse capacità conoscitive a seconda dei livelli di osservazione, capacità non riproducibili e difficilmente collegabili tra i vari livelli.
Il concetto di esistenza dunque deve rimanere ai livelli epistemologici della filosofia e della metafisica. Metafisica e filosofia che non devono però essere concepite come antagoniste della scienza ma come compendio e guida per evitare che il tecnicismo e l’esasperazione metodologica creino degenerazioni non utili all'esistenza umana e alla conoscenza.

di Gandolfo Dominici

Fonti:
- Francisco Varela, “Autopoiesi ed emergenza”, in R. Benkirane -La teoria della complessità,- Bollati Boringhieri – 2007
- Astro Calisi -La neurofenomenologia e la nozione di emergenza – Il Diogene – Giugno 2008
- Elena Castellani – Emergenza e realtà – Le Scienze – settembre 2010