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mercoledì 15 giugno 2011

SRI AUROBINDO E L'EVOLUZIONE SPIRITUALE

Secondo Sri Aurobindo, l'essere umano è costituito dagli elementi dei diversi regni o piani dell'essere che costruiscono la realtà.
L'universo ha diverse gradazioni, che vanno dalle forme elementari della materia inerte al vitale/bioenergetico, al mentale, allo spirituale, alla Supermente e oltre.
I piani dell'essere costituiscono un continuum, essendo forme immanenti della realtà divina.
Sri Aurobindo afferma che i componenti fisici dell’essere umano hanno durata limitata alla vita del singolo uomo; con la morte la forma vitale/bioenergetica dell'uomo ritorna alla riserva cosmica dalla quale proviene, mentre l’aspetto mentale (l’essere psichico, l’anima) perdura ed evolve da una vita all'altra perdendo però la “personalità”.
La personalità non può sopravvivere, perché la natura evolutiva dell’esistenza cosmica è in perenne perfezionamento e tende all’intensificazione della coscienza; dunque l’apparenza superficiale dell'individuo deve morire per evolversi.
Secondo Sri Aurobindo esiste una coscienza suprema che é discesa nella materia e progressivamente tende a separarsi da essa per tornare alla condizione originaria ed eterna dell’Uno.
“L'Uomo universale, il Purusha cosmico nell'umanità sta sviluppando nella razza umana il potere che è cresciuto nell'umanità dai gradini esistenziali inferiori e continuerà a crescere nella Supermente e nello Spirito, fino a diventare il Dio nell’uomo, che é consapevole del suo sé vero e integrale, e dell'universalità divina della sua natura. […]Abbiamo una concezione dello spirito come di qualcosa che non è costituito da un nome e da una forma, ma assume forme corporee e mentali diverse a seconda delle varie manifestazioni del suo essere-anima. Questo si verifica tramite un'evoluzione progressiva; evolve in forme e stati successivi di coscienza. Infatti non è sempre costretto ad assumere una e una sola forma per possedere un tipo di mentalità che è l'unica manifestazione soggettiva possibile. L'anima non è legata alla formula dell'umanità mentale: non é iniziata con essa e non finirà con essa; aveva un passato pre-umano, ha un futuro sovrumano". 1
Non esiste dunque per Aurobindo l’“anima immortale" ma tutte le cose, inclusa l'anima, evolvono verso gradi sempre maggiori di pienezza, armonia, coscienza del Tutto. Non posso esistere innumerevoli anime immortali poiché alla fine del processo di perfezionamento l’anima si dovrà riconoscere come una cosa sola con l’Uno, intendendo essere sempre stata Dio che si nascondeva da sé per poi riconoscersi e ritrovarsi.
In altre parole l’anima è come una goccia d’acqua che evaporata e divenuta nube diviene pioggia e ricade nell’oceano infinito del Tutto ricongiungendosi ad esso e comprendendo di essere sempre stata acqua (spirito e non solo anima) dell’oceano (definizione tratta da riflessioni con Michele Barresi).
La reincarnazione non è mera trasmissione da un’esistenza personale all’altra di memorie, attitudini o tratti personali  che ne rappresentano soltanto gli aspetti più superficiali e che sono comunque in perenne cambiamento ed evoluzione.  Dice Aurobindo che:
“La natura si sviluppa di stadio in stadio e in ognuno riassume il suo passato e lo trasforma nella materia del suo nuovo incremento".
Secondo questa concezione l’Uomo tende tramite la reincarnazione a trasmutare in forme superiori verso il Superuomo che per analogia può essere riconosciuto nell’Adam Cadmon cabalistico.
Il processo di rinascita è diretto dalle leggi cosmiche, il karma é il mezzo che permette la liberazione, l'Illuminazione; man mano che l’individuo sale di livello, gli attributi del suo karma si modificano.
Dice Sri Aurobindo:
“Dietro all’idea del karma vi sono due fattori costitutivi: una legge di Natura, o l'energia e l'azione della Natura, e un’anima che vive secondo tale legge, esprime delle azioni entro tale energia e riceve in cambio qualcos'altro secondo il carattere delle proprie attivita
[…]Cosi come l'individuo utilizza l'energia, altrettanto fu e sarà il ritorno dell’energia universale in lui ora e per sempre. Questo e il significato fondamentale del karma”.2
Passando da una vita all’altra, l'anima (essere psichico), agendo sotto la legge del karma, supera le esistenze effimere rappresentate dalle personalità di ciascuna vita.
Come sosteneva anche Evola per Aurobindo, lo yoga é uno strumento dello sviluppo che ci dirige nel viaggio nei labirinti senza fine dell’evoluzione naturale, verso un’evoluzione cosciente e auto-determinata.
Il fine ultimo del ciclo delle rinascite non è la perfezione dell'Io, ma la trascendenza dell'Io che si riscopre Dio, Uno, eterno.
“La nostra umanità è il punto d’incontro cosciente tra il finito e l'infinito; crescere sempre più verso quell'infinito anche in questa nascita fisica e il nostro privilegio.[...]
Crescere in conoscenza, potere, delizia, amore e unita, verso la luce, la capacità e la gioia infinite dell'esistenza spirituale; renderci universali, finché non saremo tutt'uno con l'essere; superare il nostro sé presente e limitato finché non si apra pienamente alla trascendenza in cui vive l'universale, basando su di esso tutto il nostro divenire: ecco l'evoluzione completa di quanto ora vive avvolto nelle tenebre, o agisce nella Natura in un'evoluzione solo parziale”. 2
Per concludere riporto i versi del poeta persiano del XIII secolo Rumi:
Morii minerale e rinacqui vegetale.Morii vegetale e rinacqui animale.Morii animale e fui uomo.Perché dovrei temere? Morendo fui forse di meno?Eppure di nuovo morirò uomo, per librarmiCon gli angeli beati; ma anche la condizione angelicaDovrà passare. Tranne Dio, tutto perisce.Quando avrò sacrificato la mia anima d'angelo,Diverrò ciò che mente umana non pub concepire.Oh, che io possa non esistere! Perché la non esistenza proclama“A Lui ritorneremo". 3
 di Gandolfo Dominici

Note e biografia:
  1.  The Essential Aurobindo: Writings of Sri Aurobindo - Lindisfarne Books; 2nd edition – 2001. P.100-103.
  2. Sri Aurobindo- The problem of Rebirth – Ahram Trust – 1952- p.130 e p.83.
  3. Gialal ad-Din Rumi - Poesie mistiche, introduzione, traduzione, antologia critica e note di Alessandro Bausani – Rizzoli -1980.
  4.  John White L’incontro di scienza e spirito – Pratiche – 2001.