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sabato 7 maggio 2011

Alchimia e Cattedrali

Scrive Johann Wolfgang von Goethe al suo segretario e amico Johann Peter Eckermann nel 1829:
"Tra le mie carte ho trovato un foglio su cui avevo scritto che l'architettura è una musica solidificata. C'è qualcosa di vero in quest'osservazione, pichè l'atmosfera delle costruzioni architettoniche produce un effetto simile a quello della musica."
Non stupisce, alla luce di questa affermazione quanto afferma Louis Charpentier (I Misteri della Cattedrale di Chartres - Arianna editrice - 1972), cioè che le proporzioni e le misure della Cattedrale sono basate su scale diatoniche, in particolare sul primo modo gregoriano che ha come nota iniziale il re e come note principali re-fa-la.
Niente sembra essere casuale nella Cattedrale di Chartres, né il luogo dove è stata eretta né i piani per costruirla. 
La cittadina francese di Chartres conta oggi poco più di quarantamila abitanti, ma al tempo in cui ne fu costruita la celebre cattedrale era poco più di un villaggio di contadini. Il primo segreto, dunque, sarebbe il perché fu scelto proprio questo luogo sperduto? Il mistero può essere spiegato soltanto attraverso la presenza nel posto, già in tempi remoti ed antecedenti l'espansione del cristianesimo, di situazioni particolari convoglianti verso la manifestazione del sacro. 
Già i sacerdoti druidi fecero della collina di Chartres un luogo sacro delle divinità pagane. Per i druidi in quei luoghi vi era una vena inesauribile di energie telluriche, cui diedero nome di wouivre intorno alla quale innalzarono templi votivi, dolmen e menhir. In epoca cristiana nel borgo di Chartres fu eretta una chiesa dedicata al culto del santo monaco Gislebert. La chiesa fu distrutta da un incendio nel settembre del 1020 e proprio per questa regione il vescovo del tempo, Fulberto, ordinò la costruzione di un nuovo edificio sacro al capomastro Berengario e di un misterioso porticato sotterraneo che dava accesso ad una cripta dove era adorato come miracoloso il simulacro di una Vergine Nera. Ma un nuovo incendio divorò la costruzione di mastro Berengario.
Nel 1194, la curia avviò i lavori della cattedrale. La cattedrale, fu dedicata al culto della Madonna e completata in poco più di ventisei anni, nel 1220. Fu utilizzata una tecnica di costruzione, mai sperimentata fino ad allora. 
Dai pochi, frammentari e spesso  oscuri documenti esistenti sulla realizzazione della cattedrale sembrerebbe che i lavori furono affidati alla congregazione detta “Les énfants de Salomon” (“I figli di Salomone”), una organizzazione laica di architetti, artisti e scalpellini, creata e gestita dall'Ordine del Tempio.
A differenza delle  numerose altre chiese edificate durante il Medioevo in Francia, la cattedrale ha l'ingresso orientato a nord-est piuttosto che precisamente ad est, giacché avrebbe seguito in questa maniera il senso di sviluppo dell'energia terrestre che emana dal luogo. Sotto l'edificio si trova ancora la cripta  della Vergine Nera, sotto forma di una copia desunta dall'originale.
Di questa caverna, risalente ad epoche pre-cristiane, avrebbe parlato anche Giulio Cesare nei suoi "Commentari”, raccontando che i druidi si riunivano in quel luogo per adorare il dio boschivo Carnutus,  e la dea Belisana equivalente celtica della dea egizia Iside.
Daniel Duchet, a proposito delle valenze tellurico-druidiche della cripta scrive:
“… la cattedrale fu innalzata nel punto più elevato dell'altura, dove in tempi antichi si riunivano i Druidi a praticare i loro sacrifici e le loro devozioni. Lì si trovavano il santuario della dea e la sede del loro massimo tribunale. Lì si incontravano gli ambienti più carichi di energie della terra. In una parola lì era situato il Gran Nemete, il centro del druidismo della Gallia…”
Per la costruzione della cattedrale si scelse dunque un luogo di alta religiosità pagana, come per altre cattedrali gotiche.
Della catttedrale di Chatres colpiscono le immense vetrate policrome. Secondo molti i colori scelti simboleggino le diverse tappe della Grande Opera e, forse per questo motivo, a Chartres sono rappresentati anche personaggi mitici connessi per tradizione all'esoterismo, al simbolismo ermetico ed alla magia come MelchisedeckMosè ed Aronne, re David e suo figlio Salomone.
Nel secolo XVIII, il vescovo Jean Bridan ordinò che alcune vetrate con le raffigurazioni "magiche" fossero distrutte, mandando in questo modo definitivamente perdute testimonianze di antica saggezza e di cultura cabalistica.

Esistono anche altre cattedrali gotiche progettate secondo proporzioni musicali, ad esempio il Duomo di Colonia e il Duomo di Santo Stefano a Vienna, e anche  nella pianta del santuario barocco di Vierzenheiligen in Baviera sono identificabili armonie di diversi pezzi del "Clavicembalo ben temperato" di Bach.
Secondo Erodoto la torre di Babilonia era una costruzione formata da sette torri sovrapposte e collegate tra loro da scale esterne. In cima si ergeva un’ottava torre, vuota: la dimora della divinità. L’ascesa attraverso le sfere planetarie corrispondeva a un’iniziazione, l’ottava torre rappresentava il cielo delle stelle fisse. L’edificio mostrava quindi come i pianeti, l’armonia delle sfere, l’architettura e i simboli religiosi erano tutti collegati.
Per Victor Hugo la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi è un simbolo dello spirito di contraddizione e di libertà, perché nasconde, criptate nell'architettura e nelle sculture, conoscenze alchimistiche.Lo stesso committente della cattedrale, Guillaume d’Auvergne, vescovo di Parigi, era considerato un alchimista. Dice Hugo:
"In quell’epoca per le lettere scolpite nella pietra vigeva una libertà che potrernmo senz’altro paragonare a quella attuale della stampa. Era la libertà dell’ architettura". (Hugo V. - Notre-Dame de Paris - Feltrinelli -2002)

Nel 1745 fu pubblicata un’opera di Esprit Gobineau de Montluisant, che interpretava in chiave alchemica le opere scultoree di Notre-Dame, e Louis-Paul-Francois Cambriel pubblicò nel 1843 un corso di filosoiia ermetica, con le spiegazioni dei geroglifici alchemici di Notre-Dame di Parigi. Scrive Cambriel:
"Su uno dei tre grandi portali della chiesa di Notre-Dame, la Cattedrale di Parigi, più precisamente sul portale sul lato dell’ospedale, scolpito in una grande pietra, nel mezzo di detto portale e col volto rivolto verso la piazza antistante, si trova il famoso geroglifico alchimistico (una statua di san Marcello) che con la massima chiarezza rafiigura tuttoil lavoro e il prodotto, o risultato, della Pietra Filosofale [...]".

In meno di 200 anni sono state edificate in Francia più di 100 tra chiese e cattedral.
Per edificare una cattedrale erano necessarie eccellenti conoscenze tecniche. Il patrimonio architettonico lasciatoci in eredita dall’epoca gotica difficilmente si accorda con l’immagine del Medioevo come epoca buia.
Le chiese gotiche erano dipinte, colorate. La chiesa Elisabethkirche di Marburg, importante meta di pellegrinaggio medioevale, era completamente rivestita di intonaco rosso; la parte traforata delle finestre era gialla, con linee bianche a contrasto lungo le giunture, e bianche erano le giunture delle pietre da taglio. Sono i colori della Grande Opera, manca solo il nero.

Il rapporto tra arte gotica e alchimia è stato approfondito soprattutto da Fulcanelli (pseudonimo di cui ancora l'identità non è certa) nel suo libro "Il Mistero delle Cattedrali". Fulcanelli attribuisce molta importanza alla definizione del termine "gotico".
Lo storico dellìarte Hans Jantzen scrive a tal riguardo:
"Il termine ‘gotico’ originariamente significa ‘barbaro’ ed era una definizione sprezzante dell’arte dell’alto Medioevo[...]. La teoria dell’arte ‘barbara’ [...] è passata alla letteratura artistica europea più che altro attraverso il Vasari (1511-1574) [...]. A causa di questa consuetudine linguistica Goethe, quando andò a Strasburgo, si aspettava che la Cattedrale fosse una specie di ‘mostro informe e irsuto’ e rimase molto sorpreso dell’impressione che gli suscitò l’ediiicio".

Gli edifici gotici  sono stati chiamati con questo termine fin da quando erano in costruzione. Sono state proposte diverse etimologie. In celtico "Art Goat" significa terreno boschivo. Charpentier fa notare come le navate delle cattedrali gotiche ricordino le strade attraverso le foreste e che gli alberi erano necessari per fabbricare ponteggi e strutture portanti delle cattedrali. Sempre Charpentier fa derivare "gotico" da goetia, il termine greco per magia, facendo riferimento alla complessa tecnica di costruzione. Non va dimenticato che il sapere delle gilde dei massoni operativi (i predecessori degli odierni massoni) era segreto e questo prestava il fianco all’idea che si ricorresse alla magia per realizzare progetti edili tutt’altro che semplici.
Se si ammette che i Goti forse non erano cosi barbari come si riteneva, si avvalora l’ipotesi che il "gotico" si riferisse ai Goti. Questa è la tesi di De Sede  che sostiene che i Goti avevano grandi capacità architettoniche come dimostra il mausoleo di Teodorico a Ravenna.  A suo avviso un altro indice dell’alta cultura dei Goti è l’adozione dell’arianesimo, una dottrina eretica basata su un’interpretazione insolitamente sofisticata della dottrina cristiana. Goti occidentali e Goti orientali non sarebbero pertant0 definizioni geografiche, ma indicherebbero rispettivamente i "Goti eruditi" (i Goti saggi) e i "Goti splendenti" (gli Austr Goths).  Cosi dalle navi capovolte delle celebrazioni gotiche potrebbe essere derivata la forma dell’arco ogivale, anche perché i primi committenti di chiese gotiche a noi noti sono vescovi di origine scandinavo-normanna. Tale interpretazione tnon contraddice inoltre ilcollegamento tra gotico e alchimia.
Al riguardo disse il vescovo Robert  Wace (1175-1220):
"Mercurio, è chiamato in altre lingue Wotan":
Da ciò si evince l'equivalenza tra Mercurio, Wotan, Odino ed Ermete, ecc... come manifestazioni dello stesso archetipo: tutti apportatori del sapere, inventori della scrittura e delle scienze e dunque dell'alchimia.

Fulcanelli non sposa questa tesi e fa derivare il termine "gotico" da "argot". Argot  è qualsiasi gergo comprensibile solo ad una cerchia ristretta di persone, come erano appunto i massoni delle gilde medievali. Il gotico non è solo l’"art gothique", ma anche l ’"argotique", cioè l'arte di chi parla una lingua segreta. Questo linguaggio segreto è la "lingua verde", il "linguaggio degli uccelli", e da qui collega il gotico con gli Argonauti, la cui nave si chiamava Argo, e, sempre in base alla cabala fonetica, dagli Argonauti passa all’art got o l’art cot, l’arte della luce o dello spirito.
Qualunque sia l’origine del nome, le cattedrali gotiche sono veri e propri libri d`alchimia scolpiti nella pietra. La pianta delle cattedrali riproduce una croce. La croce, riproduce la forma umana di Gesù, ma anche si riferisce ai quattro elementi. Fin dal tempo degli Etruschi infatti la croce era un simbolo d’orientamento e le piante delle loro città erano basate su una croce a braccia uguali. Ugualmente la pianta a croce delle cattedrali era sempre orientata ai quattro punti cardinali.

Nel punto in cui la navata principale interseca quella laterale era inserito un labirinto. Poteva trovarsi anche in un altro punto della chiesa, a volte era dipinto su una parete.  Il labirinto rappresenta il pellegrinaggio a Gerusalemme.
Il labirinto nel pavimento della Cattedrale di Chartres è stato conservato e vi si puo ancora identificare bene il percorso. Negli antichi riti d’iniziazione il labirinto si percorreva cantando e danzando.
Nel 1779 il solito vescovo fece distruggere il  labirinto della Cattedrale di Reims, perché era infastidito dai bambini che vi giocavano, cantando e danzando, segno di ignoranza del suo significato da parte dei rappresentanti ecclesiastici.
Fino al XVIII secolo al centro del labirinto di Chartres era raffigurata la lotta di Teseo con il Minotauro; che interpretata in chiave cristiana é la lotta contro il peccato. Ma il labirinto ha anche significati alchemici; il labirinto rappresenta infatti le difficoltà che si incontrano nella realizzazione della Grande Opera, per riuscire nell’intento, è necessario il filo d’Arianna cioè la guida di chi ha già compiuto l'Opera".
Nel centro del labirinto della Cattedrale di Amiens,  si trovava una "grande mattonella" "in cui era inserita una banda d’oro e un semicerchio dello stesso metallo per raffigurare il sorgere del Sole:la comparsa dell'oro filosofico.
Notre Dame, nella seconda galleria, si trova la figura di un vecchio che secondo Fulcanelli è l’alchimista di Notre Dame. 
Indossa un berretto frigio, segno distintivo dell’adepto; probabilmente è un simbolo lunare che indica il divenire e il morire scandito dalle fasi della Luna. Il berretto frigio era il copricapo della corporazione degli iniziati e venne adottato dai massoni. Il portale principale di Notre-Dame e orna con una serie di 12 bassorilievi che rappresentano le "virtù" e i "vizi". Su un'altro bassorilievo è raffigurato l'alchimista vicino all'athanor con il simbolo del fuoco.
In conclusione si può affermare che la ricorrente presenza di opere d’arte alchemiche in luoghi religiosi cristiani è con grande probabilità dovuta al parallelismo che gli alchimisti vedevano tra il mistero cristiano della Trinità e il mistero della Pietra Filosofale, come rappresentazione di una triade materiale nell’unita.

di Gandolfo Dominici

Fonti:
-Berendt J.E.- The World Is Sound: Nada Brahma: Music and the Landscape of Consciousness - Destiny Books - 1991
-Charpentier L.- I Misteri della Cattedrale di Chartres - Arianna editrice - 1972
-Hugo V. - Notre-Dame de Paris - Feltrinelli -2002
-Fulcanelli - Il mistero delle cattedrali - Edizioni Mediterranee -2006
-Gebelein H. - Alchimia - Edizioni Mediterranee - 2009