Il simbolo è cosa o figura che per naturale associazione di idee ne richiama un`altra; la quale, creata ed elaborata nello spirito di colui che l'interpreta acquista una sua particolare forma.
Il simbolo è dunque il richiamo, il ponte a quello che Platone definiva iperuranio, o mondo delle idee: il vero mondo, in cui ogni cosa esiste nella sua vera essenza.
Ma questo ponte non ha per tutti la medesima forma, la strada che il simbolo fa percorrere verso il mondo delle idee è del tutto personale. Lo spirito e la coscienza dell'uomo interpretano le cose a seconda del proprio punto di vista.
Per questo motivo sarebbe errato “imporre” una interpretazione univoca dei simboli, che si rivelerebbe dogmatica e potrebbe portare a seguire una strada sbagliata e a cadere dal ponte ideale verso l’iperuranio.
Altrettanto nell’errore è chi pensa che conoscere il significato exoterico del simbolo (cioè quello esprimibile e comunicabile con parole e scritti) equivalga a costruire tale ponte e a percorrerlo. Sarebbe come se prendessimo il progetto di un ponte qualsiasi e pretendessimo che esso sia un vero ponte già collocato nel suolo e funzionante e ci illudessimo di percorrerlo. Sicuramente quel ponte non ci porterebbe da nessuna parte.
Occorre invece progettare ma soprattutto costruire il ponte (interpretazione esoterica dei simboli) secondo le caratteristiche del terreno su cui posano i suoi pilastri e questo terreno è caratterizzato dalla pietra di cui è costituito lo spirito ed il sentire del singolo , dunque è unico, specifico ed individuale. Per questo nessuno può indicare la corretta interpretazione dei simboli, ma essa, per costruire un ponte forte e saldo verso il mondo eterno delle idee, deve essere frutto della personale sensibilità e interpretazione. Si possono insegnare le tecniche costruttive per fare il ponte ma poi ognuno lo deve costruire da se.
Dunque l’interpretazione esoterica dei simboli non può essere dogmatica, ma frutto di studio e riflessione di ciascuno verso il fine della Conoscenza.
Il simbolismo è un'evasione dal grigio criterio del dogma. Il dogma offusca l’intelletto e sbarra la strada che conduce alla verità, qualunque sia il maestro.
I1 simbolismo, va dunque visto come l`espressione più pura della liberta di pensiero, che ciascuno compie nella sua strada verso il vero, avvicinandosi alla luce della Conoscenza delle idee eterne, immutabili e Vere.
Il dogma è schiavitù morale ed intellettuale mentre l’interpretazione dei simboli esalta la libertà dello spirito umano.
Diceva Goethe:
“il simbolo trasforma l`esperienza in idea e l`idea in immagine, in modo che, l`idea contenuta nell'immagine rimanga sempre infinitamente attiva e raggiungibile e qualora espressa in più lingue rimanga inesprimibile”.
L’iniziato nel procedimento conoscitivo surroga i sensi esteriori con lo stato d'essere di una nuova e diversa coscienza, che modella ogni cosa nei suoi concetti e perviene alla compenetrazione delle idee eterne, delle leggi universali, rinvenendole in lui e fuori di lui.
Queste idee immutabili (o leggi) conducono l'uomo alla propria trasformazione (o trasmutazione alchemica se si preferisce).
di GANDOLFO DOMINICI