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sabato 7 maggio 2011

Corpo-anima-spirito: la trinità nell'uomo secondo Jakob Lorber

"ESALTAZIONE DELL'EUCARISTIA" (part. della Trinità) di Ventura Salimbeni
Chiesa di San Pietro, Montalcino

Un secolo e mezzo fa, Jakob Lorber (1800-1864), un maestro di musica austriaco, ci narra che gli vennero dettati dei messaggi da una voce misteriosa che gli parlava dal cuore, tali messaggi rimasero segreti per molto tempo, finchè egli non decise di pubblicarli.
Lorber dichiarandosi “scribacchino” del Demiurgo, che lui identifica con Gesù, essendo cristiano, affronta i grandi temi religiosi ed esistenziali del regno di Dio, della creazione, del perché della vita dell’uomo, il significato del dolore, gli angeli e Satanal’immortalità dell’anima, l’aldilà, lareincarnazione.
I “dettati” di Lorber consistono in più di 10.000 pagine. Tra questa enorme mole di scritti vi sono alcuni concetti assolutamente rivoluzionari per i tempi, contenenti anche visioni scientifiche assolutamente sconosciute all’epoca ma oggi avvalorate dalla scienza, nonché alcune “profezie” sull’evoluzione sociale del mondo che risultano coerenti con quanto avvenuto nel secolo successivo (problematiche ambientali, mercificazione dei valori, ecc.).
Ricordo che lessi alcuni libri di Lorber circa 20 anni fa, li trovai interessanti per le concezioni cosmologhe e per alcune considerazioni sull’anima e l’uomo. A quei tempi però liquidai il tutto come “interessante delirio di un folle” e non condividendo per mio modo di sentire il concetto di Rivelazione esterna dall’alto, riposi i libri tra gli scaffali. Oggi, avendo maturato che il “sentiero dei folli” è in fondo la via per introdurre idee nuove e che a volte anche i folli uscendo dagli schemi possono avere intuizioni geniali (cos’è il genio se non follia rispetto alla mediocrità dell’accettazione della conoscenza accettata!?), ho deciso di rileggere quei vecchi e ormai ingialliti libri, considerando quelle che il cristiano Lorber considera rivelazioni dall’alto qualcosa che invece egli ha trovato in se stesso tramite una porta aperta dalla sua follia. Trovo comunque sorprendente che un uomo di media cultura come Lorber abbia potuto esprimere concetti tanto elevati dal punto di vista filosofico e teologico, ciò a dimostrazione forse che certe idee non si apprendono dai libri ma sono innate in noi, archetipi dell’iperuranio delle idee che sono universali in ogni uomo.
Voglio dunque condividere con voi alcuni passi che ritengo interessanti e su cui riflettere.
Riporto a seguire alcuni estratti dal capitolo 4 del libro “Il signore Parla” ed. Armenia, 1991, che parla dell’Uomo e del trinomio corpo-anima-spirito.

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Cos’é l’uomo?
Da dove viene, dove va e qual é il senso della sua esistenza?
Da quando gli uomini sono in grado di pensare criticamente e di lavorare scientificamente, si sono posti costantemente queste domande. Basta considerare la storia della filosofia e la quantità di sistemi che sono stati sviluppati da 2000 anni a questa parte anche solo nell’Occidente cristiano, per rendersi conto della moltitudine di risposte che sono state date a queste fondamentali questioni. E’ evidente che la nostra valutazione dell’uomo sara diversa a seconda dell’angolatura da cui esso é considerato: o come persona singola, o come essere sociale, o in rapporto al suo Creatore, o ancora dal punto di vista della fede in un’anima immortale, e cosi via.
[…]

La trinità nell’uomo: corpo-anima-spirito

Una delle affermazioni più importanti contenute nella Nuova Rivelazione é quella che l’uomo consiste dicorpo, anima e spirito.
Con queste parole del Signore il dualismo corpo-anima della chiesa é definitivamente superato.
Ricordiamo come il Signore spiego il dogma della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo non sono tre persone divine che agiscono separatamente, una accanto all’altra, bensì la definizione di tre qualità essenziali che sono proprie del Padre: amore, saggezza e forza.
La stessa apparente trinità é presente anche nell’uomo, che é immagine di Dio. Questo risulta immediatamente chiaro dalle parole che il Signore disse una volta ai Suoi ascoltatori. Ad un Fariseo, che gli aveva posto una domanda su questo punto, Egli disse infatti quanto segue:
(Il Signore:)
“Vedi, l’uomo é fatto proprio ad immagine di Dio, e chi vuole conoscere perfettamente se stesso deve rendersi conto di essere si una sola persona, ma di consistere di tre personalità!
Tu possiedi un corpo, provvisto di tutti i sensi necessari e di tutte le membra indispensabili per condurre una vita libera e autonoma, dalla componente più grande alla più piccola. Questo corpo ha una vita naturale che si differenzia in tutto dalla vita spirituale dell’anima. Il corpo vive di nutrimento materiale, da cui si formano il sangue e le altre linfe necessarie alle diverse componenti del corpo.
Con questa attività l’anima non ha niente a che vedere, poiché la libera volontà dell’anima non ha rapporto alcuno con l’attività dei polmoni, del fegato, della milza, dello stomaco, dei reni e delle infinite altre componenti del corpo, e tuttavia il corpo si muove e agisce come se corpo e anima fossero la stessa personalità! Ma chi di voi può affermare che corpo e anima sono in tutto e per tutto una cosa sola?! -
Consideriamo l’anima in sé e per sé, e troveremo che anch’essa é una persona perfettissima, che possiede le stesse identiche componenti del corpo, però spirituali, e si serve spiritualmente di queste come il corpo si serve delle sue componenti materiali.
Sebbene dunque corpo e anima siano due uomini, o persone, totalmente distinti, ognuno dei quali ha la sua ben distinta attività, tuttavia ai fini della vita vera e propria costituiscono un uomo solo, al punto che nessuno può dire che si tratti di una persona doppia, e non singola. Il corpo infatti deve servire l’anima e questa con la sua intelligenza e volontà deve servire il corpo, motivo per cui questa é responsabile anche delle azioni per le quali é stato utilizzato il corpo, allo stesso modo in cui é responsabile per le azioni che le sono veramente proprie, come pensieri, desideri, avidità e brame.
Se pero consideriamo ancora più da vicino la vita e il modo di essere dell’anima, ci renderemo conto presto e facilmente che essa non é molto più elevata di quanto lo sia, per esempio, l’anima di una scimmia. Possiede una ragione istintiva un po’ superiore a quella di un comune animale, ma di una intelligenza e di una vera e propria capacita di valutare liberamente le cose e i loro rapporti non si può certo parlare.
Questa capacita superiore, elevatissima e in tutto e per tutto divina viene fornita all’anima da un terzo uomo essenzialmente spirituale, che ha appunto sede nell’anima stessa. Attraverso di lui l’anima può distinguere il vero dal falso, il buono dal cattivo e può pensare e volere liberamente; e sforzandosi attraverso la libera volontà di ricercare sempre il vero e il buono, l’anima può diventare sempre più simile allo spirito che vive in lei, rendendosi forte, potente, saggia.
Se questo avviene, l’anima diviene una cosa sola con lo spirito, come del resto anche le parti più nobili del corpo di un’anima perfetta si trasformano in un corpo spirituale, che potete chiamare carne dell’anima, ed é questo che bisogna intendere con resurrezione della carne nel giorno del giudizio: questo avviene quando un uomo rinasce completamente nello spirito, o qui in questa vita oppure, con maggiore fatica e lentezza, nell’aldilà.
Sebbene però un uomo pienamente rinato nello spirito sia un uomo perfetto, continua tuttavia a consistere di una distinguibile trinità. E ora vi spiegherò chiaramente come questo avvenga.
In ogni cosa che considerate con un poco di attenzione voi potete notare un carattere triplice: la prima cosa che vi dà nell’occhio é la forma esteriore: perché senza questa nulla sarebbe pensabile e neppure potrebbe esistere. La seconda cosa che bisogna notare é evidentemente il contenuto delle cose: perché senza di esso esse non esisterebbero e neppure potrebbero avere una forma e una configurazione esteriore. Qual é ora la terza cosa, necessaria al pari della prima e della seconda? Vedete, questa é una forza interiore propria a tutte le cose, che tiene unito in un certo senso il contenuto delle cose e ne costituisce la vera e propria essenza. E dato che questa forza costituisce il contenuto e quindi anche la forma esteriore delle cose, finisce per essere l’essenza costitutiva di tutto ciò che esiste, comunque sia configurato, e senza questa forza un essere, una cosa, un oggetto non sarebbero pensabili, come non sarebbero pensabili senza contenuto o senza forma esteriore.
Voi vedete quindi che queste tre parti che ho nominato sono senza dubbio distinguibili una dall’altra, poiché la forma esteriore non coincide con il contenuto e il contenuto con la forza che lo condiziona. E tuttavia queste tre parti sono una cosa sola: perché se non ci fosse forza, non ci sarebbe contenuto e certamente neppure forma.
Torniamo ora alla nostra anima.  L’anima deve dunque avere certamente una forma esteriore ben definita, che è quella dell’uomo: la forma esteriore é cio che noi chiamiamo corpo o anche carne, sia che sia materiale che spiritualizzata, questo non fa differenza.
Ma una forma esteriore deve avere anche un contenuto, e questo contenuto, o corpo interiore dell’anima, é il suo essere stesso, cioé l’anima stessa.
E ora viene lo spirito, che é la forza che condiziona l’anima, e questo spirito in fondo é tutto, perché senza di lui non potrebbe esistere una sostanza e senza questa un corpo, e quindi una forma esteriore.
sebbene queste tre personalità distinguibili formino in tutto e per tutto un unico essere, occorre distinguerle e nominarle separatamente.
Dello spirito, o essenza eterna, é proprio l’amore, la forza che tutto produce, la suprema intelligenza e la ferma e viva volontà; tutto questo insieme genera la sostanza dell’anima e le conferisce una forma, o essenza del corpo.
Una volta che l’anima si é configurata secondo la volontà e l’intelligenza dello spirito, lo spirito si ritira e da all’anima una libera volontà separata da lui e una libera e autonoma intelligenza, che l’anima fa propria, come se questa libera intelligenza divenuta perfetta fosse opera sua.
In seguito a questa situazione, che fa si che l’anima si senta come separata dal suo spirito, l’anima diviene capace di una rivelazione sia esteriore che interiore. Una volta che l’ha ricevuta, accettata e applicata nell’azione, l’anima comincia a divenire una cosa sola col suo spirito e acquista cosi anche una sempre maggiore liberta sia dal punto di vista dell’intelligenza che della volontà, della forza e della potenza, e può fare tutto ciò che riconosce e vuole.
Il corpo serve all’anima come rivelazione esteriore del suo spirito ed ha lo scopo di esternare, manifestare e limitare l’intelligenza e la libera volontà dell’anima, e quindi di ricercare l’infinita liberta interiore dell’inte1ligenza e della volontà e della vera forza, divenendo in questo modo una cosa sola con lo spirito, che costituisce sempre la globale essenza dell’uomo”.