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sabato 7 maggio 2011

La Menorah ( מנורה)

La Menorah è il simbolo della luce spirituale e del seme della vita.
La Menorah è uno dei simboli più antichi della religione ebraica. Secondo alcune tradizioni la Menorah richiama il rovo ardente dal quale la voce di Dio si manifestò a Mosè sul monte Horeb, secondo altre rappresenta il sabato(al centro) e i sei giorni della creazione. Alcuni sostengono la sua derivazione da antichissime tradizioni indoeuropee mediate dagli Ariani invasori nel nord della Mesopotamia nella prima metà del II millennio a.C., in particolare, vi è la corrispondenza con la divinità vedica Agni spesso viene rappresentata con un fuoco con sette fiamme.

La Menorah è il candelabro che Mosè collocò nel tabernacolo del Tempio di Gerusalemme e che veniva acceso all'interno attraverso combustione di olio consacrato; candelabro realizzato seguendo le istruzioni divine impartitegli sul monte Sinai.
Il progetto originale cosi come la forma, le misure, i materiali e le specifiche tecniche si trovano nella Torah, e precisamente nel libro dell'Esodo, in corrispondenza delle regole inerenti alTabernacolo.
Dice il Signore a Mosé (Esodo, 25:31-40):

Farai anche un candelabro d’oro puro. Il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.
Sei bracci usciranno dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro lato.
Vi saranno su di un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla e cosi anche sull’altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Cosi sarà per i sei bracci che usciranno dal candelabro. Il fusto del candelabro avrà quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: un bulbo sotto i due bracci che si dipartono da esso e un bulbo sotto gli altri due bracci e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartono da esso; cosi per tutti i sei bracci che escono dal candelabro. I bulbi e i relativi bracci saranno tutti di un pezzo: il tutto sarà formato da una sola massa d’oro puro lavorato a mantello.
Farai le sue sette lampade: vi si collocheranno sopra in modo da illuminare lo spazio davanti a esso. I suoi smoccolatoi e i suoi portacenere saranno d’oro puro. Lo si farà con un talento di oro puro, esso e tutti i suoi accessori” 
Non a caso, nelle istruzioni date a Mosè per la sua fabbricazione, si insiste sui particolari "botanici" con riferimento, in particolare, al mandorlo: questo è il primo albero a fiorire in primavera, è il risveglio dopo l'inverno.
Secondo la tradizione giudaica, attraverso la radice di un mandorlo è possibile penetrare nella città di Luz, la dimora degli immortaliLuz, in ebraico, è anche la mandorla, simbolo della spiritualità celata, è il segreto che vive nell'ombra e che si deve scoprire.

La Menorah è citata in numerosi altri passi biblici e tra questi in Zaccaria (4:1-12), il candelabro appare nella quinta visione del profeta: 

 "L’angelo incaricato di parlarmi venne a scuotermi come si fa con uno che dorme. Mi domandò: ‘che cosa vedi?’ Io risposi: ‘vedo un candelabro d’oro, con in cima un recipiente per l’olio. Il candelabro a sette lucerne e sette beccucci per dare olio a ogni lucerna. Vicino al recipiente ci sono due ulivi, uno a destra e l’altro a sinistra.’ E domandai all’angelo: ‘che significa tutto questo, mio signore?’ Allora l’angelo mi spiegò: ‘Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che osservano tutta la terra […]"

Si può osservare che il nome di Betzalel, l’artista prescelto per la costruzione della Menorah e di parte del Tabernacolo, ha valore numerico 153 (leggendo le lettere da destra a sinistra: 2+90+30+1+30 = 153), ossia il triangolo di 17. 
Osserva Nadav Eliahu:

“Il 17  è un numero importantissimo in Cabalà poiché è il numero indicante il bene (Tov). Non a caso è la Ghematria di due dei 72 Nomi di Dio, il 1° e il 49°. Anche questi numeri non sono casuali, in quanto si riferiscono alle Cinquanta Porte dell’Intelligenza, le più importanti delle quali sono la prima dall’alto e la quarantanovesima dal basso. Ed ecco che 17 è anche il valore di EGOZ (noce), un frutto molto esoterico, studiando il quale il re Salomone derivò delle importanti considerazioni sulla struttura degli universi paralleli (vedi il Cantico dei Cantici, al versetto ‘Sono sceso al giardino delle noci’) ” .Il 17, inoltre, è anche il valore di Hagadah e osserva ancora Nadav Eliahu, (Misparei Ha-Sod. I numeri del segreto, Milano, 1990, pp. 29-30): “ Il nome HAGADAH (leggenda) si riferisce a tutta quella parte della tradizione orale dell’Ebraismo che contiene racconti e descrizioni basate soprattutto sul funzionamento tipico dell’emisfero cerebrale destro. Il valore 17 allude all’intrinseca bontà di questa parte, a volte ingiustamente trascurata o minimizzata dagli ebrei razionalisti.”

La Menorah è un candelabro dal punto di vista funzionale ma in realtà essa è un "simbolo" camuffato da oggetto di uso comune
In essa ha una rilevanza fondamentale la simbologia del numero sette.
Sette è un numero molto ricorrente nella Cabbala, ed anche in altre tradizioni religiose ed iniziatiche:
 -è il numero perfetto e quindi il numero di Dio, (il numero del diavolo è invece sei, quindi imperfetto)
 -è il numero di giorni in cui Dio compì la creazione (il braccio centrale è il Sabato) . Nella Bibbia è scritto:
"E furono compiuti i cieli, la terra e tutte le loro creature. E terminò il Signore nel giorno settimo l'opera Sua e si riposò, il settimo giorno, da tutta l'opera che aveva fatto. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso cessò (shavàth) tutta l'opera Sua che aveva compiuto" (Bereshìth, Genesi 31).
 -i sette bracci rappresentano anche i sette cieli inondati dalla luce di Dio.
 -sette sono anche gli occhi di Dio che scrutano il mondo (Zac. 4,10). 
 -nell’Apocalisse, Giovanni vede l’Agnello come immolato, con sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra (Apoc. 5,6). Le sette coma sono simbolo della potenza e i sette occhi della conoscenza che il Cristo possiede con pienezza.
-anche nell’icona della Sapienza divina, l’Angelo (lo Spirito Santo)poggia con le ali su un trono con sette colonne.
-sette sono i nodi (chakras) della Verga iniziatica, che simboleggia la spina dorsale.  
-sette volte si intrecciano i gangli vitali del  Caduceo Ermetico per aprire le "Ali della Libertà".
-sette sono i Maestri Segreti che vanno alla ricerca di Hiram, loro Maestro.

Sono queste tutte rappresentazioni di uno stesso elemento: l'energia vitale divisa in due aspetti. Il mascolino ed il femminino, che non vanno confusi con il sesso del corpo animale, ovvero, con i suoi attributi genitali: maschili e femminili, poichè in realtà rappresentano la polarità energetica positiva e negativa.

Lo studioso ebraico Adler dice che il candelabro è una stilizzazione, un derivato dell’albero, ove le luci han preso il posto dei frutti. La forma dell’albero a sette rami risale a tempi antichissimi e si ritrova nelle religioni antiche di millenni, dal momento che, nei tempi più remoti, l’albero aveva un profondo significato religioso: esso incarnava la divinità. Arrivando nella Terra Promessa i patriarchi recarono con sé il mito dell’albero cosmico della vita. Albero imponente, i cui rami toccano il cielo e portano frutti che danno l’immortalità. Con l’andar del tempo l’albero pende la sua forma e il suo aspetto originale per diventare un ornamento: la Menorha che è dunque un’ emanazione dell’albero della vita, ma la sua forma, le sue funzioni, le sue fiamme, ne fanno l’albero della luce.
 E’ un albero che conduce gli uomini verso la luce e la luce verso gli uomini. Per mezzo di questa luce, che scorre come un torrente verso il mondo, Dio è presente ovunque. La prima lampada della Menorah è questa luce del Signore, la luce perpetua che doveva andare giorno e notte. La luce della Menorahè un simbolo della presenza di Dio sulla terra, il che spiega il fatto che essa sia l’unico oggetto del Tempio che abbia trovato posto nella sinagoga, divenendo cosi un possente legame tra le due case di Dio.

La Menorah come altri simboli esoterici è stata inclusa in alcuni rituali della massoneria.
Il tempio massonico,infatti, segue le geometricità dell'Albero Sephirotico.
L'Ara sorge sulla sephira Da'ath, mentre il Quadro di Loggia è poggiato in corrispondenza dellasephira Tiphereth.
La Colonna Centrale, che va da Kether sino a Malkuthavrà all'apice il Maestro Venerabile, alla base il Copritore Interno ed il C. Esterno. Non a caso, sommando i 22 sentieri alle 11 sephirot risulta il Numero 33, tanti quanti sono i gradi del R.S.A.A. E non è nemmeno sbagliato considerare l'interpretazione profonda del simbolismo degli Arcani Maggiori dei Tarot come una illustrazione ermetica delle 22 Vie sephirotiche.
Il tempio massonico è dunque costruito in modo che i rapporti energetici si possano moltiplicare per 12 volte , sino a completare quell'intreccio di esseri senzienti, che riflette sullo specchio del Pavimento gli astri della Volta stellata, che li sovrasta specularmene. Il tempio fisico, però, non risplende degli astri della "Volta stellata", ma solo per mezzo dei "Luminari" che li rappresentano.

La Menorah è la rappresentazione del nostro sistema solare e dei suoi pianeti. Un Luminare a 7 braccia, attorno cui ruotano i cicli di lavoro del Tempio planetario. Si conosce anche un altro Luminare, chiamato Channukà, ch'è l'interpretazione esoterica del sistema con dieci stadi di manifestazione visibile. E ciò, verosimilmente, ci riporta al senso esoterico dell'Albero Sephirotico.
La Menorah ricorda come (prendiamolo come postulato) nel sistema solare si muovano sette energie differenti ma complementari. Che hanno quale unica fonte il sole, che le riflette attraverso altrettanti pianeti.
Nell'antichità, nell'Era dell'Ariete, l'energia centrale del sistema era riflessa da Saturno, il pianeta delle Prove. Quindi, ponendo al centro di questo luminare il dominio di Saturno, ed attorno le luci degli altri pianeti sacri, ci si ricorda delle prove a cui è stato sottomesso il popolo di Israele. Prove poste sotto l'ègida di Jahwé, la Divinità che raffigura il Destino di quel popolo. 

a cura di Gandolfo Dominici

Fonti:
-http://www.zen/-it.com/cabala/menorah.htm
-http://www.esonet.it/News-file-article-sid-616.html
-http://www.esonet.it/News-file-print-sid-1209.html#p15