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sabato 7 maggio 2011

Libertà, Uguaglianza, Fratellanza

Il motto Liberté, Egalité, Fratèrnité, che noi vediamo rappresentato nelle nostre officine, era presente nei gruppi martinisti e probabilmente mutuato alla libera muratoria da Louis Claude de Saint-Martin ben prima che lo adottassero prima i rivoluzionari in Francia quindi (ma solo nel 1848) la Repubblica Francese.

Questa premessa perché, a nostro avviso, è a Saint-Martin, o meglio al suo maestro Martines de Pasqually, che bisogna risalire per dare una corretta spiegazione della triade o, per dirla alla Martines, del ternario Libertà-Uguaglianza-Fratellanza.
Brevemente, nella teoria martinista il numero 3 è il numero del cerchio degli spiriti inferiori che emanarono, su mandato di Dio, le essenze che costituirono le forme (SALE, ZOLFO, MERCURIO), quindi rappresenta il mondo temporale e l’uomo che in esso è inserito. Questa tripartizione può essere sovrapposta alla tripartizione del corpo umano (TESTA, PETTO, VENTRE) che nel testo Degli errori e della verità Saint-Martin enuncia:
"il ventre, sede della riproduzione e della materialità umana, è l’elemento mercuriale, in quanto il mercurio fa da base a ogni forma materiale; il petto, sede del cuore e principio di vita, è l’elemento sulfureo, in quanto lo zolfo fa da base a ogni crescita ed evaporazione; la testa, infine, sede dell’origine dei nervi e della sensibilità, è l’elemento salino, in quanto il sale rende sensibile ogni cosa."
A sua volta questo ternario si accosta col ternario PESO, NUMERO, MISURA. Alla testa, quindi al sale, si abbina il numero, perché è là che gli uomini mettono in pratica (e scelgono) le loro azioni; al petto viene associata la misura, perché è là che il cuore dà maggiore o minore forza all’azione sensibile dell’uomo; infine, al ventre e, quindi al mercurio, si collega il peso in quanto è là che avviene l’azione fermentativa dello stomaco e la produzione seminale.
Avremo a questo punto questi gruppi di ternari:

TESTA                        SALE                         NUMERO
PETTO                        ZOLFO                       MISURA
VENTRE                    MERCURIO                    PESO

Questa succinta e (forse fin troppo) rapida premessa ci permette di analizzare ora il ternario che abbiamo per tema. Infatti se tutto quello che abbiamo finora qui detto attorno allo spirito lo riportiamo alle azioni sociali dell’uomo, perché non vi può essere crescita e miglioramento spirituale nell’uomo se nel contempo non si opera per il progresso universale, troveremo una perfetta collimazione. Le azioni sociali dell’uomo sono sintetizzabili in un ternario VOLERE, SENTIRE, PENSARE, facilmente riconducibile al ternario VENTRE, PETTO, TESTA.

L’organismo sociale si struttura sul ternario ECONOMIA, GIUSTIZIA, EDUCAZIONE: l’economia provvede alla soddisfazione delle necessità primarie dell’individuo e rientra nell’area del volere; la giustizia, regolando i rapporti tra gli uomini, rientra nell’area del sentire; infine l’educazione, riguardando lo sviluppo delle doti del singolo, rientra nell’area del pensare.
A questo punto siamo pronti per definire il nostro ternario LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, FRATELLANZA. Se l’economia provvede alle necessità primarie dell’uomo, quest’ultimo si rivolge e unisce ai propri simili affinché possa realizzarle nel modo migliore dando così impulso alla fratellanza (nel senso di realizzazione della fisicità). In maniera simile il comune sentire di giustizia fra gli uomini porta avanti l’idea di uguaglianza, in quanto tende a realizzare fra gli uomini le stesse possibilità di accesso al successo e alla realizzazione. Un’uguaglianza, dunque, intesa non come materiale ma come sperimentazione animica. Infine la libertà che si esprime attraverso l’educazione, quindi mediante lo sviluppo spirituale.
Ecco allora il gruppo di ternari legati all’organismo sociale:

EDUCAZIONE PENSARE LIBERTÀ
GIUSTIZIA SENTIRE UGUAGLIANZA
ECONOMIA VOLERE FRATELLANZA

Riportando il ternario LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, FRATELLANZA alle tre luci che reggono l’officina (un altro ternario) FORZA, BELLEZZA, SAPIENZA, notiamo subito come alla forza col suo vigore, la sua volontà si leghi la fratellanza e l’economia; alla bellezza, essendo ciò che s’immagina come perfezione, come divino si colleghi la libertà e l’educazione; infine alla sapienza, dettata dalla mediazione tra il cielo e la terra, si lega l’uguaglianza e la giustizia.

Chiudiamo con l’immagine di un triangolo equilatero, la miglior forma geometrica per rappresentare il ternario, all’interno del quale vi è un centro equidistante da ogni punto della figura stessa che è il punto d’equilibrio, quello al quale ogni singola parte dovrebbe tendere e che l’uomo dovrebbe realizzare. Questo equilibrio tra forze produce un nuovo elemento che si aggiunge ai tre precedenti: l’AMORE che si trasmette all’intero pianeta trasformando il ternario in quaternario (unione del numero 1 al numero 3) e facendo diventare il mondo il pianeta dell’amore.
Oggi non abbiamo ancora realizzato questo equilibrio, ma è ciò verso cui dobbiamo tendere in maniera da far sì che pensare, sentire e volere siano interiorità dell’uomo ed esso si possa realizzare in maniera armonica.